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venerdì 13 settembre 2024

“La Chiesa Luterana tra modernità e tradizione. Analisi di una crisi” di Davide Romano, giornalista




Se guardiamo ai numeri, la crisi della Chiesa Luterana, uno dei pilastri della Riforma protestante, appare in tutta la sua drammaticità. Un tempo simbolo di ribellione contro il centralismo romano e l’autoritarismo papale, oggi la Chiesa Luterana si trova a dover fronteggiare una crisi di identità e numeri che preoccupa i suoi stessi leader. I dati non mentono: secondo un rapporto del Pew Research Center del 2023, in Germania, la patria del Luteranesimo, la partecipazione attiva alle funzioni religiose è scesa al di sotto del 5%. Questo significa che oltre il 95% della popolazione luterana non mette piede in chiesa, se non per occasioni speciali come matrimoni o funerali.

 

Il crollo delle vocazioni e la perdita di fedeli

Le vocazioni sacerdotali sono ai minimi storici. Nel 2022, in tutta Europa, solo il 2% dei pastori luterani era sotto i 40 anni, segno di un clero sempre più anziano e scollegato dalle nuove generazioni. Se confrontiamo questi dati con quelli di qualche decennio fa, vediamo una caduta vertiginosa: nel 1950, i pastori luterani sotto i 40 anni costituivano il 25% del totale. Il teologo tedesco Jürgen Moltmann, uno dei pensatori luterani contemporanei più rispettati, scomparso da poco, qualche tempo fa ha commentato amaramente: “La Chiesa Luterana sembra aver perso la capacità di parlare al cuore delle persone. La nostra teologia, che un tempo ispirava ribellione e cambiamento, oggi è percepita come sterile e lontana dalla realtà sociale”.

Non solo in Germania, ma anche nei Paesi scandinavi, tradizionalmente roccaforti del Luteranesimo, la situazione non è migliore. In Svezia, dove oltre il 60% della popolazione si identifica ancora come luterana, la partecipazione attiva alle funzioni religiose è scesa al 2%. Per dare un’idea del cambiamento, negli anni ‘70, questa cifra era intorno al 15%. Lo scrittore svedese Jonas Jonasson, nel suo libro L'analfabeta che sapeva contare, ironizza su questo declino, descrivendo la Chiesa Luterana come “un’antica nave senza vento, alla deriva nell’oceano della modernità”.

 

La sfida del secolarismo

Molti studiosi concordano nel dire che la crisi della Chiesa Luterana è strettamente legata all’avanzare del secolarismo. Le società moderne, soprattutto quelle europee, hanno sempre più allontanato la religione dalle loro vite quotidiane. In Germania, ad esempio, il 40% dei giovani tra i 18 e i 29 anni si dichiara ateo o agnostico. Il sociologo Max Weber aveva già previsto questo fenomeno con il concetto di disincanto del mondo, secondo il quale il progresso scientifico e tecnologico avrebbe portato alla perdita di significato delle credenze religiose nella vita delle persone.

Lutero stesso, con la sua radicale riforma, aveva cercato di semplificare il rapporto tra l’uomo e Dio, eliminando la mediazione ecclesiastica e promuovendo una fede personale e diretta. Ma in un mondo dove la tecnologia e la scienza sembrano fornire risposte immediate e concrete ai problemi dell’esistenza, la proposta luterana appare per molti come obsoleta. La Chiesa Cattolica, con la sua struttura gerarchica e rituale solenne, resiste meglio a questa tendenza, riuscendo a mantenere un legame più stretto con le tradizioni e, paradossalmente, a offrire un rifugio a chi cerca stabilità spirituale.

 

Divisioni interne e contrasti dottrinali

Un altro aspetto della crisi è la frammentazione interna. La Chiesa Luterana non è mai stata monolitica, ma negli ultimi anni le divisioni si sono accentuate. Da un lato, vi è una corrente progressista, rappresentata da figure come il teologo statunitense Nadia Bolz-Weber, che promuove un’apertura verso le tematiche LGBTQ+ e una riforma radicale del ruolo della donna nella Chiesa. Dall’altro, esistono gruppi conservatori che vedono in queste aperture un tradimento della tradizione. Il pastore danese Henrik Svenning, noto per le sue posizioni conservatrici, ha recentemente dichiarato che “la Chiesa Luterana sta per perdere la sua anima nel tentativo di rincorrere la modernità”.

Queste tensioni dottrinali hanno portato a spaccature non solo all’interno delle singole comunità, ma anche tra le diverse chiese luterane nazionali. Negli Stati Uniti, ad esempio, la Evangelical Lutheran Church in America (ELCA) ha adottato posizioni progressiste su molte questioni sociali, mentre altre chiese luterane, come la Lutheran Church-Missouri Synod, mantengono una visione più tradizionale.

 

La perdita di influenza politica

Sul fronte politico, la Chiesa Luterana ha visto ridurre drasticamente la sua influenza. Se fino alla metà del XX secolo, in paesi come la Germania, la Svezia e la Norvegia, i partiti cristiano-democratici e conservatori avevano forti legami con la Chiesa Luterana, oggi questo rapporto si è allentato. L’ex cancelliere tedesco Angela Merkel, figlia di un pastore luterano, ha incarnato per anni una connessione tra religione e politica, ma con il suo ritiro dalla scena politica, anche questo simbolo di unione sembra destinato a scomparire.

Oggi, i partiti principali in Europa, anche quelli di centrodestra, tendono a mantenere le questioni religiose ai margini del dibattito politico. La globalizzazione e la crescente pluralità religiosa hanno fatto sì che il Luteranesimo, un tempo motore di rivoluzioni politiche e sociali, oggi sia relegato a una posizione marginale nella sfera pubblica.

 

Un futuro molto incerto

Il futuro della Chiesa Luterana è molto incerto. Da un lato, vi sono voci che chiedono un rinnovamento radicale, che la renda più attraente per le nuove generazioni; dall’altro, c’è chi teme che questo possa snaturare completamente la sua identità. Come ha scritto recentemente lo storico britannico Diarmaid MacCulloch nel suo libro Christianity: The First Three Thousand Years, “la sfida per il Luteranesimo non è solo sopravvivere in un mondo secolare, ma trovare una nuova ragione d'essere”.

In questo contesto, la Chiesa Luterana si trova davanti a un bivio: continuare a cercare un compromesso con la modernità o riscoprire le proprie radici storiche e dottrinali per rimanere fedele al messaggio originale di Lutero. Ma in un mondo sempre più distante dalla spiritualità, il rischio è che qualsiasi scelta si riveli insufficiente.

“La Chiesa Anglicana fra tradimenti e silenzi” di Davide Romano, giornalista

 


“Quando la Chiesa dimentica di essere la casa della verità e si preoccupa solo di conservare il proprio potere, diventa complice del peccato che avrebbe dovuto denunciare”. Le parole di Hans Küng, teologo svizzero e acuto critico delle istituzioni religiose, sembrano descrivere perfettamente la crisi che ha travolto la Chiesa Anglicana, una delle colonne spirituali della Gran Bretagna, che è stata scossa da numerosi scandali che l'hanno allontanata dalla missione di Cristo. 

In questa analisi, cercheremo di capire come questa crisi sia esplosa e perché la Chiesa d'Inghilterra sembri sempre più lontana dal risorgere. Come ammoniva il Vangelo di Luca: “Non c'è nulla di nascosto che non sarà rivelato, né di segreto che non sarà conosciuto” (Luca 12:2). E i segreti, nel caso della Chiesa Anglicana, sono ormai in bella vista.

 

Il crollo morale e il caso degli abusi

Uno dei capitoli più devastanti riguarda gli abusi sessuali. Il Rapporto IICSA del 2019 ha sollevato il velo su decenni di orrori nascosti all'interno della Chiesa Anglicana. Tra il 1940 e il 2018, furono identificate almeno 384 vittime di abusi sessuali. Le accuse non si limitano a semplici membri del clero, ma coinvolgono alte gerarchie che, invece di intervenire, hanno scelto di coprire gli abusi per proteggere la reputazione dell’istituzione. Come il profeta Isaia scriveva: “Le tue mani sono piene di sangue” (Isaia 1:15). Quel sangue simbolico è ora davanti agli occhi di tutti.

Un esempio drammatico è stato il caso di Peter Ball, vescovo di Gloucester, condannato per aver abusato di giovani ragazzi. Nonostante le accuse fossero state sollevate già negli anni ’90, la Chiesa lo difese, garantendogli protezione, persino tramite membri della famiglia reale. Lo storico Adrian Hastings scrisse in quel periodo che “l’arroganza del potere ecclesiastico sembra prevalere sull’umiltà della fede,” un’osservazione che si rivela tristemente profetica. Come dice San Paolo: “I vescovi devono essere irreprensibili” (Tito 1:7), ma in questo caso, l'irreprensibilità è stata sacrificata sull’altare dell’omertà.

 

Il declino della fede: i numeri di un disastro spirituale

Al di là degli scandali morali, la Chiesa Anglicana è minata da un progressivo abbandono della fede da parte dei suoi fedeli. Secondo un sondaggio di YouGov del 2020, solo il 12% degli inglesi si dichiara ancora anglicano, un crollo impressionante rispetto al 40% del 1980. Ma il dato più allarmante è la partecipazione attiva: meno del 2% della popolazione britannica partecipa regolarmente alle funzioni religiose.

Philip Jenkins, noto storico della religione, ha sottolineato che "le istituzioni religiose che cercano di adattarsi troppo velocemente alla modernità, paradossalmente, perdono sia il senso della tradizione che la fiducia dei fedeli". La Chiesa Anglicana, con i suoi tentativi di rimanere rilevante di fronte a una società sempre più secolarizzata, ha progressivamente perso di vista il suo mandato spirituale. Si ripete così il monito del Vangelo: “Il sale ha perso il suo sapore, con che cosa lo si renderà salato?” (Matteo 5:13).

 

Corruzione e gestione delle proprietà: il denaro sopra la fede?

Altro grande nodo riguarda la gestione del patrimonio immobiliare della Chiesa. Si stima che la Chiesa Anglicana possieda asset per un valore di circa 8.7 miliardi di sterline, ma le continue vendite di chiese e terreni stanno alimentando critiche per una gestione miope. Lord George Carey, ex arcivescovo di Canterbury, ha commentato in merito: “La Chiesa sta vendendo la sua anima per far fronte a una crisi economica, ma la crisi è spirituale”.

Le vendite di edifici storici, spesso trasformati in alberghi di lusso o residenze private, sono state duramente criticate anche da esponenti laici. L’economista David McWilliams ha definito questa operazione “una svendita del patrimonio spirituale dell’Inghilterra”. Il filosofo Alasdair MacIntyre ha poi riflettuto sul declino delle istituzioni religiose occidentali, osservando che “il capitalismo moderno corrompe le strutture tradizionali, compresa la Chiesa, dove il profitto diventa il fine anziché il mezzo”.

 

Le divisioni sui diritti civili: una chiesa spaccata

Le questioni morali hanno ulteriormente diviso la Chiesa. Il dibattito sull’ordinazione di vescovi omosessuali e il matrimonio tra persone dello stesso sesso ha creato uno scisma. Durante la Lambeth Conference del 2022, molti vescovi provenienti da paesi africani, dove la Chiesa Anglicana è particolarmente influente, si sono opposti violentemente alle aperture progressiste della leadership britannica. John Sentamu, arcivescovo emerito di York, ha osservato con amarezza: “Questa non è più la Chiesa unita che una volta portava il Vangelo in tutto il mondo”.

Le province africane, come la Nigeria e l’Uganda, hanno minacciato di abbandonare la Comunione anglicana, ritenendo che la Chiesa britannica abbia tradito i valori tradizionali. In merito, G.K. Chesterton, noto scrittore cristiano, diceva: “La Chiesa non ha bisogno di cambiare per rimanere fedele, ma di rimanere fedele per cambiare il mondo”.

 

Riflessioni bibliche sul futuro della chiesa

Il futuro della Chiesa Anglicana appare incerto. L’abbandono dei fedeli, le divisioni interne e il tradimento dei principi fondamentali lasciano molti a chiedersi se l’istituzione possa ancora recuperare la sua posizione di guida morale. “Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono in me, è meglio per lui che gli sia appesa al collo una macina” (Matteo 18:6). Le parole di Cristo echeggiano sinistramente nel contesto di oggi. La Chiesa, una volta faro morale del Regno Unito, sembra aver perso la sua strada.

La domanda finale rimane: c’è ancora spazio per il pentimento e la riforma? San Paolo scriveva: “Dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia” (Romani 5:20), ma tale grazia deve essere cercata con un sincero ritorno alla verità. Il tempo dirà se la Chiesa Anglicana sarà in grado di risollevarsi, o se affonderà definitivamente nel suo declino.

 

Fonti:

•        Independent Inquiry into Child Sexual Abuse (IICSA), 2019

•        YouGov, 2020-2022

•        Chesterton, G.K. "Orthodoxy", 1908

•        Jenkins, Philip. "The Next Christendom", 2002

•        Alasdair MacIntyre. "After Virtue", 1981

 

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