giovedì 26 ottobre 2023

Palermo 29-30 ottobre, Le Serve dei Poveri celebrano il 40° anniversario della beatificazione di Giacomo Cusmano.

 












Un programma ricco di appuntamenti quello organizzato dalla congregazione religiosa delle Serve dei Poveri, più note come suore Bocconiste, per celebrare il 40° anniversario della beatificazione del loro fondatore, padre Giacomo Cusmano, avvenuta il 30 ottobre del 1983 ad opera del pontefice Giovanni Paolo II.

Il primo appuntamento è per domenica 29, alle ore 18,00, presso la chiesa di San Marco, sita in piazzetta San Marco 8, al Capo, a Palermo, con l’adorazione eucaristica e la celebrazione dei primi vespri solenni.

Si prosegue lunedì, alle 8,00 del mattino, sempre presso la stessa chiesa per la celebrazione delle lodi e della messa sempre in forma solenne, quest’ultima sarà presieduta da monsignor Giuseppe Oliveri, vicario generale dell’arcidiocesi di Palermo. Seguirà un rinfresco.

Alle 16,00 ci si sposterà presso la chiesa di Sant’Ernesto, in via Giovanni Campolo 11, per una conferenza dal titolo “La carità a Palermo”, tenuta da don Giuseppe Di Giovanni, parroco di santa Maria della Pietà e rettore del santuario diocesano di Santa Teresa.

Seguirà alle 17,00 l’apposizione di un omaggio floreale presso il monumento raffigurante il beato Giacomo Cusmano in piazza Giovanni Campolo 23. Alle 18,00 messa solenne a sant’Ernesto presieduta dal parroco, monsignor Carmelo Vicari. Alle 19,00 rinfresco.

 

https://bocconedelpovero.blogspot.com/2023/10/palermo-29-30-ottobre-le-serve-dei.html

 

L’addetto Stampa

Davide Romano

domenica 1 ottobre 2023

Lettera di Papa Francesco a Davide Romano, fondatore della Compagnia del Vangelo

 

Una commovente lettera del Santo Padre rivela il suo apprezzamento per il lavoro del giornalista palermitano

Vaticano, 1 ottobre 2023 – (AGiCatt - Agenzia Cattolica di Stampa) Una luce di speranza e ispirazione si è diffusa all'interno della comunità ecumenica di volontariato "La Compagnia del Vangelo" e tra quanti seguono il prezioso lavoro di Davide Romano. Il fondatore di questa straordinaria iniziativa, che da anni si dedica con passione e dedizione al servizio dei più vulnerabili, ha ricevuto una commovente lettera da Papa Francesco, un messaggio di affetto e incoraggiamento che ha toccato il cuore di molti.

Nella sua missiva, il Santo Padre ha elogiato il percorso di fede personale di Davide Romano, un ministro di culto protestante che ha dedicato la sua vita a promuovere l'ecumenismo e il servizio disinteressato verso chi ha più bisogno. La lettera è stata inviata durante un momento particolarmente significativo, in cui il Papa ha voluto riconoscere l'impegno incessante di Romano nella creazione di una mensa per i poveri e altre attività caritative presso il convento di San Marco a Palermo, nel quartiere popolare del Capo.

A coadiuvare Davide Romano in questa nobile impresa, c'è suor Marie Jeanne Mulamba Meta, della congregazione delle Serve dei Poveri del beato Giacomo Cusmano. Insieme, hanno dimostrato un impegno straordinario nel portare il volto compassionevole di Gesù Cristo a coloro che spesso vengono dimenticati dalla società. La loro opera di amore e solidarietà ha ispirato Papa Francesco, che ha voluto esprimere la sua gratitudine in questa commovente lettera.

Nella missiva si legge che il Santo Padre "assicura il ricordo orante e, mentre ringrazia per il generoso servizio svolto a favore dei poveri e degli emarginati, manifestando loro il volto compassionevole di Gesù, invia volentieri il Suo benedicente saluto, che volentieri estende alle persone vicine e a quanti amorevolmente assiste."

Queste parole gentili e incoraggianti da parte di Papa Francesco hanno avuto un impatto profondo sulla comunità di "La Compagnia del Vangelo" e su tutti coloro che seguono il loro nobile lavoro. È un promemoria tangibile che il servizio disinteressato e la dedizione alla causa dei più bisognosi sono valori universali che uniscono le persone di fede in un impegno comune.

Nell'ambito di questa toccante lettera, un suggerimento prezioso è stato offerto da un collaboratore del vescovo di Roma: partecipare a un'udienza generale per incontrare di persona Papa Francesco. Questo incontro potrebbe rappresentare un momento significativo per condividere idee, ispirazioni e progetti futuri con il Santo Padre, consolidando ulteriormente il legame tra "La Compagnia del Vangelo" e la Chiesa Cattolica.

L'invito di Papa Francesco a Davide Romano e alla sua comunità è un riflesso del suo costante impegno a promuovere la fratellanza, l'unità e il servizio verso gli altri. È un richiamo a tutti noi a seguire l'esempio di questi straordinari volontari che lavorano instancabilmente per alleviare le sofferenze e diffondere l'amore nel mondo.

Questo commovente gesto del Papa ci ricorda che, anche nelle sfide del mondo moderno, l'amore e la solidarietà possono sempre trionfare. Insieme, possiamo costruire un mondo migliore per tutti, seguendo il messaggio di speranza e compassione del Santo Padre.

 

“La Parola di Dio è giusta” di Greetje Van der Veer

“La parola del Signore è retta e tutta l’opera sua è fatta con fedeltà”. (Salmo 33, 4)

“Gesù dice: Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. (Matteo 24, 35)

Siamo abituati a fare differenza fra ciò che diciamo e ciò che facciamo. Perché non è detto che ciò che diciamo è poi quello che facciamo, spesso c’è una bella differenza fra queste due realtà. Quante cose che diciamo si riducono poi a chiacchiere e basta. Presso Dio questa differenza non c’è. Quando Dio parla succede sempre qualcosa, basta pensare all’atto della creazione: «Dio disse: “Sia luce!”. E la luce fu!» (Gen. 1, 3).

Noi, esseri umani, possiamo fare a pezzi le cose con le nostre parole e le nostre azioni. Ma la parola di Dio è giusta, non ha un doppio senso, essa ci dà una direzione, è un sostegno. Le parole del Salmo 33 rinviano alla creazione sottolineando il modo in cui Dio parla e agisce.

Se consideriamo il creato (siamo nel periodo chiamato del “Tempo del Creato”), vediamo che ciò che ci circonda non funziona per niente, pare che Dio abbia compiuto un lavoro mal fatto. Quante cose non funzionano! Basta pensare alle mutazioni genetiche che causano malattie gravi, o ai terremoti, che in questo periodo, causano tanti, troppi morti.

Anche gli scrittori biblici descrivono quanto burrascosamente le cose possono svolgersi. Ma fondamentale è l’esperienza che la Creazione non è un caos, ma un cosmo, una terra per abitarci; Dio ha creato un mondo, una terra dove si può abitare bene, con giustizia ed equità proprio come canta questo salmo. A noi tutti e tutte il compito di inserirci in questo piano di Dio. Amen.

(Fonte: Riforma.it)

"Annunciare al mondo colui che cambia la nostra vita" di Greetje Van der Veer

“Come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c’è chi lo annuncia?” (Romani 10, 14)

Le Parole della lettera ai Romani suonano come un macigno. Erano dirette al popolo di Dio, Israele. Ma anche noi possiamo sentirci interrogati senza dubbio dalle parole dell’apostolo Paolo.

Leggiamo il versetto partendo dalla fine: se non c’è chi lo annuncia, come potranno sentirne parlare? Se non hanno sentito parlare di lui, come crederanno in lui? Se non hanno creduto, come lo invocheranno?

Parlare e fare, nel linguaggio biblico, sono parole complementari, due facce della stessa medaglia per così dire. Anche ascoltare e fare è una coppia simile. Ascoltare significa, fare proprio ciò che si sente, viverlo. Ma allora, se non lo si sente, come si può metterlo in pratica?

Dobbiamo annunciare colui che cambia la nostra vita, colui che chiamiamo il Salvatore, il Liberatore. Purtroppo, spesso siamo timidi, e tanto. Certo mettersi agli angoli delle strade e strillare il messaggio lieto, oggi non funziona. Però mettersi per strada con un banchetto con poco materiale, ma significativo, ed entrare in contatto con quelle poche persone che si avvicinano, può essere un primo passo per annunciare ciò che ci muove: l’evangelo. Un primo passo, bisogna uscire dal nostro guscio, dare una testimonianza esplicita, raccontare ciò che la Parola ha fatto nella nostra vita, dove ha fatto la differenza, e dove ci ha messo in discussione. Facciamoci coraggio!

È vero, la Parola fa il suo lavoro, ma per questo non viene meno il nostro compito di annunciarla, con parole e azioni.

Annunciamo, dunque la parola di Dio, dentro e fuori le nostre chiese. Amen.

 

(Fonte: Riforma.it)


“Accogliere senza giudicare. La forza della compassione e dell'empatia” di Davide Romano, giornalista

Nell'ampio spettro della convivenza umana, la diversità brilla come una gemma dai molteplici colori. Ogni individuo è unico nel suo insi...