Immaginiamo Maria di Magdala che parla al Risorto, ma anche all’Uomo che si
è sottratto, all’Amato che si è fatto vento, lontananza, silenzio.
Ho vissuto per vederti.
Non bastava.
Ogni giorno era attesa —
e non sapevo
che attendere
fosse morire piano.
Ora che sei venuto,
muoio di più.
Non dovrebbe essere così.
Dicono che l’amore salva,
ma io tremo.
È stato un lampo,
la tua voce,
poi di nuovo
il nulla delle pietre.
Che faccio, adesso?
Gesù...
ricominciamo?
Non ho dubitato mai.
Ho creduto nel vino e nella croce,
nel profumo versato,
nel tuo silenzio.
Ora, per la prima volta,
ho paura.
Forse ci siamo persi.
Forse è un sogno.
O sei tu
che vuoi andartene ancora.
Dimmi che non è così.
Dimmelo presto,
prima che sia troppo tardi,
prima che torni il sabato
e la pietra.
Ti prego…
ricominciamo?
Hai detto il mio nome.
Ma come si fa a vivere
con una parola sola?
Hai voluto mostrarmi tutto.
Troppo.
Il giardino, le mani,
l’assenza.
Ho capito:
sei oltre.
Oltre la carne,
oltre il tempo,
oltre me.
Ma allora dimmelo —
come si fa ad amarti ancora
da qui?
Da questa soglia che non passa,
da questa carne che non tocca più…
Gesù…
ricominciamo…
(Davide Romano)
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