Non voglio essere polvere smarrita nel vento,
né eco lontano che il nulla accoglie,
in questo silenzio che mangia il cuore,
dove ogni respiro è un passo verso il nulla.
Il mio dolore, pesante come terra nuda,
cerca una forma, una casa, un’orma.
Non voglio dissolvermi in vuoti senza fine,
ma abbracciare la memoria di ciò che sono.
La vita, questa breccia che la luce sfiora,
ha disegnato su di me cicatrici e grida,
eppure in ogni frammento, in ogni rottura,
c’è un inno che non muore, che non si piega.
Non sarò più solo polvere,
nemmeno sussurro in un angolo del vento.
Sarò, nel dolore, una voce che grida,
che non cede alla fine, che ancora spera.
(D.R.)
Triste, vera, bella.
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