Forse è un’aria di Bach
che non ha fine,
un fiato che mi prende e mi porta
oltre il silenzio.
Forse è il tramonto
che ferisce gli occhi
e fa nascere una lacrima
senza colpa.
Forse è un pensiero
di Tommaso o di Anselmo,
un lampo che scava la mente
e lascia luce.
Paradiso,
non so dirti nome:
sei respiro che manca,
sei voce che tace,
sei mano che sfiora
e non brucia.
Forse sei attimo
che non muore,
e in quell’attimo
io resto vivo.
(D. R.)
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