"Il viaggiatore e la verità" di Davide Romano



C’era una volta un viaggiatore che vagava da villaggio a villaggio, cercando qualcosa che nemmeno lui sapeva definire. Ogni volta che chiedeva alle persone cosa fosse quella cosa invisibile che lo spingeva a camminare, tutti gli rispondevano cose diverse: «La felicità», dicevano alcuni, «la pace», dicevano altri, «la conoscenza».


Una sera, seduto davanti a un fuoco, incontrò un vecchio saggio. Decise di porgli la domanda che gli bruciava il cuore:


— Maestro, io cerco qualcosa, ma non so cosa. La verità, forse? Tu cosa ne pensi?


Il vecchio sorrise con dolcezza e rispose:


— La verità non è un tesoro nascosto sotto la terra, né una stella lontana nel cielo. È il cammino stesso che fai, passo dopo passo, senza paura di guardarti dentro.


Il viaggiatore rimase perplesso.


— Ma come posso sapere se sto camminando verso la verità? Forse sto solo seguendo un’illusione.


Il saggio prese un ramoscello e lo spezzò in due.


— Vedi questo ramo? Se vuoi conoscerlo davvero, non basta guardarlo da lontano o ascoltare ciò che dicono gli altri. Devi prenderlo, sentirne la rugosità, annusarne l’odore, capirne la natura. La verità si rivela a chi si impegna a toccarla con mano, a viverla con coraggio.


— Ma cosa succede se la verità mi fa soffrire? — domandò il viaggiatore.


— La verità vera libera. A volte la libertà fa male, ma è l’unico prezzo che vale pagare. Perché chi si accontenta di vivere nell’ombra, ha già perso la vita senza nemmeno accorgersene.


Il viaggiatore rimase in silenzio, sentendo dentro di sé una nuova forza. Capì che non c’era una meta lontana da raggiungere, ma solo un invito a non smettere mai di cercare.


E così si alzò, riprese il suo cammino sotto il cielo stellato, con un cuore più leggero e gli occhi più attenti.

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