Nella stanza che sono,
una penombra quieta
mi tiene tra le mani
come un bicchiere d’acqua lasciato sul tavolo.
E allora passa la vita,
a bracciate lente,
pezzo dopo pezzo
come chi rientra a casa tardi
e non vuole fare rumore.
La riconosco appena:
un profilo sul muro,
un passo,
una voce che si sfila dal tempo
come un filo d’erba nella pioggia.
Non chiede nulla, la vita,
solo di essere vista
così com’è stata:
una parola dimenticata,
un gesto che trema,
un nome che ritorna.
Ed io resto in silenzio,
senza voltarmi,
lasciando che tutto scorra
in questo chiaroscuro
che non tradisce.
E ora la guardo intera,
senza più difese,
e la prendo tra le braccia
come si fa con un figlio che torna
dopo un lungo viaggio.
È allora che capisco:
la gratitudine è questa
luce sottile
che filtra tra le persiane,
quando non la cerchi più
e ti raggiunge lo stesso.
E resto immobile,
mentre una luce sottile
risale le pareti:
è la mia vita che ritorna
e non fa più male.
(D. R.)

Sei una persona speciale ed hai tante persone che ti vogliono bene 🌻
RispondiEliminaun passato abbracciato genera la persona integra, piena ...e una gioia che nessuno la può togliere
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