E allora lasciami volare via,
come vento lieve tra i vicoli,
dove l’aria sa di sale e terra,
e il tempo sbiadisce sui muri antichi.
Non trattenere il mio passo,
è già stanco di cercare ombre,
di parlare a pietre mute,
di ascoltare il silenzio che pesa.
Lasciami andare dove l’orizzonte
si perde nell’azzurro amaro,
dove il mare racconta storie
di naufragi e speranze fragili.
Non è fuga, è ritorno
a ciò che il cuore sa,
a ciò che resta
quando il mondo tace.
E allora lasciami volare,
fragile come un verso spezzato,
libero come un sogno
che non teme il domani.
(Davide)
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